A new World
Mar. 27th, 2019 03:21 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: JoJo's Bizzarre Adventures
Rating: NSFW
Wordcount: 1660
Iniziativa: CowT 9
Vita e morte, inizio e fine, Il Mondo è la carta che rappresenta l'unità circolare delle cose, l'essenza stessa della realtà che unisce tutto.
Dio non poteva che essere soddisfatto dallo stand che aveva ricevuto una volta svegliatosi dal suo lungo sonno. The World era lo stand definitivo, con il potere di stringere tra le mani il tempo stesso e controllarlo a proprio piacere. Era la risorsa migliore che avrebbe mai potuto aspettarsi. Per tanti anni aveva cercato il potere, quello puro e reale, ciò che lo avrebbe elevato oltre l'umanità stessa, e finalmente ci era riuscito.
Dio si leccò le labbra, la lingua sottile che ne disegnava lentamente il contorno sottile e perfettamente disegnato, mentre i suoi occhi rimanevano fermi sul proprio stand, silenziosamente in piedi davanti a lui. The World era sempre estremamente silenzioso, ma Dio sapeva quanto attentamente osservasse tutto ciò che lo circondava. Ed ora, voleva la sua più totale attenzione. Doveva essere lui, ciò che guardava.
Gli occhi dello stand rimanevano fissi sul corpo nudo del suo user, così come Dio gli imponeva. Non che The World si ribellasse, in fondo. Nessuno poteva ribellarsi a lui, men che meno il proprio stesso stand.
Dio allargò un lieve sorriso soddisfatto, per poi Inclinare appena la testa di lato, gli occhi fissi su The World. Passò un dito sulle proprie labbra, seguendo lentamente il contorno con la punta del ito, per poi scivolare più in basso, lungo il mento, e ancora più giù fino a toccare con le dita la cicatrice che lo univa al corpo di Jonathan Joestar. Oh, per quanto aveva desiderato quel corpo. Quanto aveva desiderato di stringerlo e violarlo, strappare via quell'aria di purezza e santità, macchiandola e distruggendola con le proprie mani. Ed ora poteva fare esattamente ciò che aveva sempre voluto.
Allargò un sorrisetto, mentre lentamente inclinava la testa all'indietro, scoprendo il collo lungo. Le dita scivolarono lentamente sulla cicatrice, solleticandola gentilmente, prima di scendere ancora, stuzzicando la pelle del petto con movimenti concentrici. Dio sospirò, e sollevò di nuovo la testa per guardare The World, che lo stava osservando con attenzione.
"Sai The World, ci sono tante cose che devo ancora insegnarti. Abbiamo così tanto da imparare l'uno dell'altro..."
Soffiò, il sorriso che continuava a piegare le sue labbra. Le dita si spostarono fino a stringere uno dei suoi capezzoli, tirandolo piano, e Dio si inarcò appena lasciando un sospiro soddisfatto. L'idea di poter manovrare come voleva quel corpo era la cosa più eccitante cui potesse pensare. E il proprio stand, immobile davanti a lui che lo guardava, testimone di quella inevitabile unione... Tutto era semplicemente perfetto.
Entrambe le mani di Dio si spostarono sui propri capezzoli, le dita che li stringevano e torturavano con movimenti gentili e calcolati, strappandogli delicati sospiri. Era ancora difficile capire cosa potesse piacere di più a quel corpo che era così nuovo, ma era sicuro si sarebbe abituato in fretta. Gli occhi di The World erano puntati su di lui, e Dio riusciva a vedere nel suo corpo l'eccitazione che saliva, specchio di quella che lentamente stava cominciando a scorrere nel suo. Sorrise appena, e con una mano scivolò più in basso, le dita che disegnavano lentamente il contorno degli addominali e dell'ombelico, esplorando ogni curva di quella pelle che ora era solo sua.
Lentamente, elegantemente, Dio aprì le gambe nude davanti al proprio stand, scoprendosi a lui, rivelando il proprio membro già rigido che tremava appena, ogni volta che le dita stuzzicavano la sua pelle. Era passato così tanto tempo, da quando Dio aveva potuto fare qualcosa di simile. Tanti anni addormentato in fondo ad un oceano, tanti anni in cui il suo corpo non aveva potuto ricevere alcun tipo di soddisfazione. Doveva recuperare così tanto.
La sua mano scese a stringere il proprio membro, le dita grosse che si avvolgevano intorno alla sua lunghezza, i polpastrelli che premevano sulla pelle seguendo il percorso delle vene, alla ricerca dei punti più sensibili. Dio lasciò di nuovo andare la testa all'indietro, i capelli biondi che scivolavano sul cuscino sotto di lui, disordinati. Strinse meglio la presa, cominciando a toccarlo lentamente, lasciando che il piacere di quei gentili, lenti stimoli salisse lentamente lungo il suo corpo, facendo tremare un muscolo per volta. Era come scoprirsi di nuovo, conoscere quel nuovo corpo che era sempre stato suo ma che non aveva mai potuto stringere a sé.
Un cenno mentale, e The World si fece avanti, camminando con lentezza, l'espressione austera che lo contraddistingueva sempre stampata sul volto. Dio spostò lentamente la mano dal proprio petto, portandola dietro la testa per mettersi più comodo, mentre guardava il suo stando chinarsi su di lui.
Era una sensazione unica. Gli impulsi sensoriali che arrivavano da lui e da The World comunicavano e si intrecciavano tra loro, creando un'esperienza che Dio non avrebbe potuto in alcun modo descrivere. Lo stand si piegò su di lui e attaccò uno dei suoi capezzoli con le labbra ruvide, stringendolo e succhiandolo con forza, le mani possenti che artigliavano i suoi fianchi per tenerlo fermo. Dio lasciò un sospiro alto, inarcandosi verso il proprio stand, il petto che strofinava contro quello dell'altro. La sua mano si strinse meglio sul proprio membro, strappando un gemito basso ad entrambi mentre The World stringeva il suo capezzolo tra i denti, tirandolo con decisione. Le mani dello stand scesero con tocchi pesanti lungo il suo corpo, fino ad avvolgere con l'intero palmo di entrambe le mani intorno alle natiche di Dio, tirandolo meglio verso di sé. Il vampiro lasciò un ringhio basso, la mano libera che andava ad aggrapparsi alle spalle di The World per tenersi sollevato.
"Come siamo impazienti... Non posso darti torto, però. Questo corpo è così eccitante, vero?"
Miagolò Dio all'orecchio del proprio stand. The World ansimò pesante, uno specchio del respiro spezzato di Dio. Inclinò la testa di lato per affondare contro il collo del suo user e mordere con decisione la sua pelle. Dio buttò la testa all'indietro con un gemito strozzato, scoprendo totalmente il collo per lasciargli ogni spazio di manovra. Il corpo di The World, grosso e possente, era un'esatta copia di quel corpo che aveva strappato al suo originale proprietario, e finalmente, dopo tanti anni, Dio poteva sentire cosa si provava a venire bloccato su un letto da quella massa di muscoli come aveva sempre desiderato. The World lo spinse bene contro il materasso morbido, le mani ancora artigliate alle sue natiche, i denti che graffiavano con foga la pelle del suo collo. Ogni ferita si rimarginava immediatamente, lasciando dietro di sé solo una piccola goccia di sangue, prontamente raccolta dalla lingua calda di The World.
Era tutto ciò che Dio aveva sempre desiderato, e anche qualcosa in più. Poteva comandare a The World tutto ciò che voleva, e lo stand lo avrebbe accontentato con ogni suo respiro. Quel potere, quell'assoluto dominio su qualcuno era ciò che lo faceva eccitare così tanto, anche quando si trattava di un'emanazione di se stesso.
"Prendimi, The World."
Ordinò al suo orecchio, e The World, il suo servo più fedele e affidabile, non se lo fece ripetere due volte. Lasciò andare le sue natiche per farlo di nuovo poggiare sul letto, e spostò le mani sulle sue cosce, aprendole con un gesto secco, per potersi posizionare meglio contro di lui. Il membro pulsante dello stand, così simile a quello di Dio, si poggiò contro il ventre del vampiro, che allungò una mano per stringerlo con delicatezza, stuzzicandolo. La scossa di piacere riverberò da The World a lui nello stesso istante, strappando un gemito basso ad entrambi. Dio sentiva l'impazienza di entrambi incrociarsi e intrecciarsi, e non perse altro tempo. Si sollevò quel che bastava e spostò il membro di The World per poggiare la punta contro il proprio ingresso. Non gli interessavano olii, o preparazione. Era un vampiro, avrebbe resistito a qualsiasi cosa, e ciò che voleva davvero era sentire, sentire ogni centimetro di quel membro che aveva desiderato così a lungo aprirlo e farsi strada in lui, allargandolo centimetro dopo centimetro.
Appena The World si trovò in posizione, lo stand si spinse dentro di lui, la punta che si faceva strada nel suo condotto con lentezza ma senza mai fermarsi. Dio chiuse gli occhi, un gemito alto che faceva tremare la sua gola, mentre sentiva il suo intero corpo aprirsi intorno a al membro del suo stand. Quando lentamente The World riuscì ad entrare fino in fondo, non diede un secondo a Dio per abituarsi. Cominciò a muoversi in lui con forza, le spinte profonde e veloci che allargavano sempre id più il condotto. Ogni movimento lanciava ondate di piacere miste a scosse di dolore nel corpo del vampiro, che bloccavano ogni suo pensiero. Dio si lasciò totalmente andare, le mani che artigliavano la schiena di The World così forte da provocare graffi profondi sulla propria. Essere bloccati sotto quel corpo, piegati al suo totale volere e sapere allo stesso tempo che quella enorme, eccitante creatura avrebbe fatto ogni singola cosa Dio avesse voluto era la sensazione più inebriante che il vampiro avesse mai provato nella sua lunga vita.
The World continuò a muoversi con forza, senza rallentare e senza tirarsi indietro, finché l'orgasmo di Dio non colpì entrambi così forte da farli urlare, i denti di Dio che affondavano nel collo di The World, aprendo ferite profonde sul proprio, mentre la mano dello stand si muoveva ancora con forza sul suo membro, che doveva aver afferrato ad un certo punto senza che Dio se ne accorgesse consapevolmente.
Dio si lasciò cadere sul materasso, mentre The World rientrava in lui senza aggiungere altro. Il vampiro chiuse gli occhi, rimanendo fermo per qualche minuto, nel tentativo di riprendere fiato. Oh, gli piaceva parecchio questa novità degli stand. The World era l'alleato migliore che avrebbe mai potuto desiderare. Insieme, loro due avrebbero governato ogni cosa esattamente come era loro diritto.
E ancora una volta, Dio non avrebbe avuto bisogno di nient'altro che di se stesso.
Rating: NSFW
Wordcount: 1660
Iniziativa: CowT 9
Vita e morte, inizio e fine, Il Mondo è la carta che rappresenta l'unità circolare delle cose, l'essenza stessa della realtà che unisce tutto.
Dio non poteva che essere soddisfatto dallo stand che aveva ricevuto una volta svegliatosi dal suo lungo sonno. The World era lo stand definitivo, con il potere di stringere tra le mani il tempo stesso e controllarlo a proprio piacere. Era la risorsa migliore che avrebbe mai potuto aspettarsi. Per tanti anni aveva cercato il potere, quello puro e reale, ciò che lo avrebbe elevato oltre l'umanità stessa, e finalmente ci era riuscito.
Dio si leccò le labbra, la lingua sottile che ne disegnava lentamente il contorno sottile e perfettamente disegnato, mentre i suoi occhi rimanevano fermi sul proprio stand, silenziosamente in piedi davanti a lui. The World era sempre estremamente silenzioso, ma Dio sapeva quanto attentamente osservasse tutto ciò che lo circondava. Ed ora, voleva la sua più totale attenzione. Doveva essere lui, ciò che guardava.
Gli occhi dello stand rimanevano fissi sul corpo nudo del suo user, così come Dio gli imponeva. Non che The World si ribellasse, in fondo. Nessuno poteva ribellarsi a lui, men che meno il proprio stesso stand.
Dio allargò un lieve sorriso soddisfatto, per poi Inclinare appena la testa di lato, gli occhi fissi su The World. Passò un dito sulle proprie labbra, seguendo lentamente il contorno con la punta del ito, per poi scivolare più in basso, lungo il mento, e ancora più giù fino a toccare con le dita la cicatrice che lo univa al corpo di Jonathan Joestar. Oh, per quanto aveva desiderato quel corpo. Quanto aveva desiderato di stringerlo e violarlo, strappare via quell'aria di purezza e santità, macchiandola e distruggendola con le proprie mani. Ed ora poteva fare esattamente ciò che aveva sempre voluto.
Allargò un sorrisetto, mentre lentamente inclinava la testa all'indietro, scoprendo il collo lungo. Le dita scivolarono lentamente sulla cicatrice, solleticandola gentilmente, prima di scendere ancora, stuzzicando la pelle del petto con movimenti concentrici. Dio sospirò, e sollevò di nuovo la testa per guardare The World, che lo stava osservando con attenzione.
"Sai The World, ci sono tante cose che devo ancora insegnarti. Abbiamo così tanto da imparare l'uno dell'altro..."
Soffiò, il sorriso che continuava a piegare le sue labbra. Le dita si spostarono fino a stringere uno dei suoi capezzoli, tirandolo piano, e Dio si inarcò appena lasciando un sospiro soddisfatto. L'idea di poter manovrare come voleva quel corpo era la cosa più eccitante cui potesse pensare. E il proprio stand, immobile davanti a lui che lo guardava, testimone di quella inevitabile unione... Tutto era semplicemente perfetto.
Entrambe le mani di Dio si spostarono sui propri capezzoli, le dita che li stringevano e torturavano con movimenti gentili e calcolati, strappandogli delicati sospiri. Era ancora difficile capire cosa potesse piacere di più a quel corpo che era così nuovo, ma era sicuro si sarebbe abituato in fretta. Gli occhi di The World erano puntati su di lui, e Dio riusciva a vedere nel suo corpo l'eccitazione che saliva, specchio di quella che lentamente stava cominciando a scorrere nel suo. Sorrise appena, e con una mano scivolò più in basso, le dita che disegnavano lentamente il contorno degli addominali e dell'ombelico, esplorando ogni curva di quella pelle che ora era solo sua.
Lentamente, elegantemente, Dio aprì le gambe nude davanti al proprio stand, scoprendosi a lui, rivelando il proprio membro già rigido che tremava appena, ogni volta che le dita stuzzicavano la sua pelle. Era passato così tanto tempo, da quando Dio aveva potuto fare qualcosa di simile. Tanti anni addormentato in fondo ad un oceano, tanti anni in cui il suo corpo non aveva potuto ricevere alcun tipo di soddisfazione. Doveva recuperare così tanto.
La sua mano scese a stringere il proprio membro, le dita grosse che si avvolgevano intorno alla sua lunghezza, i polpastrelli che premevano sulla pelle seguendo il percorso delle vene, alla ricerca dei punti più sensibili. Dio lasciò di nuovo andare la testa all'indietro, i capelli biondi che scivolavano sul cuscino sotto di lui, disordinati. Strinse meglio la presa, cominciando a toccarlo lentamente, lasciando che il piacere di quei gentili, lenti stimoli salisse lentamente lungo il suo corpo, facendo tremare un muscolo per volta. Era come scoprirsi di nuovo, conoscere quel nuovo corpo che era sempre stato suo ma che non aveva mai potuto stringere a sé.
Un cenno mentale, e The World si fece avanti, camminando con lentezza, l'espressione austera che lo contraddistingueva sempre stampata sul volto. Dio spostò lentamente la mano dal proprio petto, portandola dietro la testa per mettersi più comodo, mentre guardava il suo stando chinarsi su di lui.
Era una sensazione unica. Gli impulsi sensoriali che arrivavano da lui e da The World comunicavano e si intrecciavano tra loro, creando un'esperienza che Dio non avrebbe potuto in alcun modo descrivere. Lo stand si piegò su di lui e attaccò uno dei suoi capezzoli con le labbra ruvide, stringendolo e succhiandolo con forza, le mani possenti che artigliavano i suoi fianchi per tenerlo fermo. Dio lasciò un sospiro alto, inarcandosi verso il proprio stand, il petto che strofinava contro quello dell'altro. La sua mano si strinse meglio sul proprio membro, strappando un gemito basso ad entrambi mentre The World stringeva il suo capezzolo tra i denti, tirandolo con decisione. Le mani dello stand scesero con tocchi pesanti lungo il suo corpo, fino ad avvolgere con l'intero palmo di entrambe le mani intorno alle natiche di Dio, tirandolo meglio verso di sé. Il vampiro lasciò un ringhio basso, la mano libera che andava ad aggrapparsi alle spalle di The World per tenersi sollevato.
"Come siamo impazienti... Non posso darti torto, però. Questo corpo è così eccitante, vero?"
Miagolò Dio all'orecchio del proprio stand. The World ansimò pesante, uno specchio del respiro spezzato di Dio. Inclinò la testa di lato per affondare contro il collo del suo user e mordere con decisione la sua pelle. Dio buttò la testa all'indietro con un gemito strozzato, scoprendo totalmente il collo per lasciargli ogni spazio di manovra. Il corpo di The World, grosso e possente, era un'esatta copia di quel corpo che aveva strappato al suo originale proprietario, e finalmente, dopo tanti anni, Dio poteva sentire cosa si provava a venire bloccato su un letto da quella massa di muscoli come aveva sempre desiderato. The World lo spinse bene contro il materasso morbido, le mani ancora artigliate alle sue natiche, i denti che graffiavano con foga la pelle del suo collo. Ogni ferita si rimarginava immediatamente, lasciando dietro di sé solo una piccola goccia di sangue, prontamente raccolta dalla lingua calda di The World.
Era tutto ciò che Dio aveva sempre desiderato, e anche qualcosa in più. Poteva comandare a The World tutto ciò che voleva, e lo stand lo avrebbe accontentato con ogni suo respiro. Quel potere, quell'assoluto dominio su qualcuno era ciò che lo faceva eccitare così tanto, anche quando si trattava di un'emanazione di se stesso.
"Prendimi, The World."
Ordinò al suo orecchio, e The World, il suo servo più fedele e affidabile, non se lo fece ripetere due volte. Lasciò andare le sue natiche per farlo di nuovo poggiare sul letto, e spostò le mani sulle sue cosce, aprendole con un gesto secco, per potersi posizionare meglio contro di lui. Il membro pulsante dello stand, così simile a quello di Dio, si poggiò contro il ventre del vampiro, che allungò una mano per stringerlo con delicatezza, stuzzicandolo. La scossa di piacere riverberò da The World a lui nello stesso istante, strappando un gemito basso ad entrambi. Dio sentiva l'impazienza di entrambi incrociarsi e intrecciarsi, e non perse altro tempo. Si sollevò quel che bastava e spostò il membro di The World per poggiare la punta contro il proprio ingresso. Non gli interessavano olii, o preparazione. Era un vampiro, avrebbe resistito a qualsiasi cosa, e ciò che voleva davvero era sentire, sentire ogni centimetro di quel membro che aveva desiderato così a lungo aprirlo e farsi strada in lui, allargandolo centimetro dopo centimetro.
Appena The World si trovò in posizione, lo stand si spinse dentro di lui, la punta che si faceva strada nel suo condotto con lentezza ma senza mai fermarsi. Dio chiuse gli occhi, un gemito alto che faceva tremare la sua gola, mentre sentiva il suo intero corpo aprirsi intorno a al membro del suo stand. Quando lentamente The World riuscì ad entrare fino in fondo, non diede un secondo a Dio per abituarsi. Cominciò a muoversi in lui con forza, le spinte profonde e veloci che allargavano sempre id più il condotto. Ogni movimento lanciava ondate di piacere miste a scosse di dolore nel corpo del vampiro, che bloccavano ogni suo pensiero. Dio si lasciò totalmente andare, le mani che artigliavano la schiena di The World così forte da provocare graffi profondi sulla propria. Essere bloccati sotto quel corpo, piegati al suo totale volere e sapere allo stesso tempo che quella enorme, eccitante creatura avrebbe fatto ogni singola cosa Dio avesse voluto era la sensazione più inebriante che il vampiro avesse mai provato nella sua lunga vita.
The World continuò a muoversi con forza, senza rallentare e senza tirarsi indietro, finché l'orgasmo di Dio non colpì entrambi così forte da farli urlare, i denti di Dio che affondavano nel collo di The World, aprendo ferite profonde sul proprio, mentre la mano dello stand si muoveva ancora con forza sul suo membro, che doveva aver afferrato ad un certo punto senza che Dio se ne accorgesse consapevolmente.
Dio si lasciò cadere sul materasso, mentre The World rientrava in lui senza aggiungere altro. Il vampiro chiuse gli occhi, rimanendo fermo per qualche minuto, nel tentativo di riprendere fiato. Oh, gli piaceva parecchio questa novità degli stand. The World era l'alleato migliore che avrebbe mai potuto desiderare. Insieme, loro due avrebbero governato ogni cosa esattamente come era loro diritto.
E ancora una volta, Dio non avrebbe avuto bisogno di nient'altro che di se stesso.