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Fandom: JoJo's Bizzarre Adventures

Personaggi: Joseph Joestar, Caesar Zeppeli

Rating: NSFW

Wordcount: 1103

Iniziativa: CowT 9 - Settimana 4; Cadere e farsi male


Joseph lasciò un gemito lamentoso, stirando ancora di più la gamba.
" Ahia! Ahia! Fa male, Caesar! Smettila! "

Caesar sbuffò sonoramente, e ignorò le sue lamentele stringendo più forte la benda attorno alla sua coscia.

" Smettila di lamentarti. Grande e grosso, e poi tutte queste storie per una caduta. "

" Una caduta?! Mi sono piantato un pezzo di roccia nella coscia! Dovresti essere più comprensivo! "

" E tu dovresti usare meglio le onde e fermare da solo il sangue, magari velocizzando la guarigione. Ma hey, nessuno è perfetto. "

Joseph si lamentò ancora, ma incrociò le braccia e rimase fermo, lasciando finalmente che l'altro potesse fasciargli la gamba con più calma. Caesar osservò attentamente la fascia e la bendatura sotto, che chiudeva il buco lasciato dalla roccia che si era conficcata nella sua carne. Non era una ferita particolarmente grave, ma il sangue era uscito abbastanza copioso, facendo preoccupare Lisa Lisa ma soprattutto facendo lamentare ancora di più Joseph. Per fortuna, Caesar era bravo a trattare quel tipo di ferite, e per fortuna era in un momento abbastanza buono da riuscire a passare oltre quanto fosse incredibilmente irritante il modo di fare del suo compagno di allenamenti.

Joseph si guardò la gamba, provando a muoverla su e giù, e provando a girare un po' la coscia, per sentire quanto tiravano i muscoli. Fece una piccola smorfia, ma sembrava comunque abbastanza soddisfatto del risultato da non lamentarsi oltre.

" Allora, sei convinto ora del fatto che non morirai tra pochi minuti? "

Joseph si imbronciò, incrociando le braccia. Era difficile vedere le sue espressioni, con quella maschera che gli nascondeva la bocca, ma le sue sopracciglia arcuate parlavano per lui.

" Potrei ancora morire a causa di un'infezione, non sono per niente fuori pericolo. "

Fece notare, sbuffando ancora. Caesar sospirò. Era impossibile far stare tranquillo Joseph. Non solo, era impossibile lavorare con lui se continuava a lamentarsi così.

" Senti, facciamo una cosa. Per oggi finiamola qua con gli allenamenti, avviserò io Lisa Lisa. Tu mettiti giù e riposa un poco. "

" Ma Caeeeesaaar come faccio a dormire?! Sono malato! Infortunato! Potrei morire da un momento all'altro! "

Un altro sospiro. Caesar pensò che, in fondo, se l'avesse ucciso nessuno lo avrebbe biasimato troppo. Ancora si chiedeva dove trovasse la pazienza di passare con lui tutte le sante giornate.

" Ed esattamente cosa vorresti che io facessi per risolvere questa incredibilmente distruttiva e tragica situazione? "

Joseph lo guardò allegro a quella domanda, e Caesar si pentì immediatamente di averla posta. Joseph si sporse in avanti, guardandolo da vicino, e allungò una mano per passare due dita sotto il suo mento.

" Potresti darmi una mano. Tu, la tua infinita gentilezza e l'immenso amore che provi per me, le tue bellissime ed angeliche labbra... "

Caesar roteò gli occhi e sbuffò rumorosamente. Ovviamente. Come aveva potuto non pensarci. E soprattutto, come aveva potuto cadere così facilmente nella sua dannata trappola. Stupido Joestar.

" Davvero?! "

Joseph sfoderò il suo sguardo più sicuro e penetrante, e Caesar dovette ammettere di sentirsi parecchio debole. Dannato.

" Davvero. Mi renderesti così immensamente felice, e mi aiuteresti a sentirmi meglio. In fondo sono caduto mentre mi allenavo insieme a te, per combattere questa ardua battaglia con te, e insieme potremo salvare il mondo da creature indicibili, cosa vuoi che sia un piccolo segno del tuo profondo amore per me, piccolino piccolino... "

Caesar alzò le mani, sconfitto. Tutto, pur di farlo smettere di parlare.

" E va bene. Ma sai una cosa? Quando ti libererai di quella dannata maschera, dovrai pagarmi tutto quanto con gli interessi. "

Joseph rise a bassa voce.

" Sarò lieto di farlo, luce dei miei occhi. "

Caesar gli diede una piccola spinta, e non rispose. Si limitò a guardarlo male, prima di scendere in ginocchio tra le sue gambe e allungare una mano verso i suoi pantaloni. Allargò un sorrisetto, premendo delicatamente il palmo contro il suo cavallo e roteando lentamente il polso, strofinando la mano nel modo che sapeva avrebbe fatto sciogliere l'altro. Joseph lasciò un gemito basso dietro la maschera, e appoggiò si appoggiò allo schienale del divanetto, il respiro già pesante. Caesar lo sentì annaspare, la maschera che probabilmente gli aveva chiuso l'ingresso dell'aria a causa del respiro poco regolare. Ben gli stava.

Pochi minuti, e Caesar sentì il membro di Joseph gonfiarsi lentamente nei pantaloni, fino a premere prepotentemente contro il tessuto. Soddisfatto, aprì i pantaloni per liberarlo con una mano, avvolgendo le dita intorno alla lunghezza e tirandolo delicatamente fuori. Scese lentamente, fino ad appoggiare le labbra sul lato del suo membro, per poi strofinarle delicatamente, facendole scorrere fino alla punta. Joseph tremava visibilmente, le mani affondate nel divano, saltava appena ogni volta che contraeva troppo i muscoli della gamba ferita.
Caesar sorrise, soddisfatto. Non c'era nulla che gli piacesse più di aver quel totale controllo sull'altro. Un solo gesto, e Joseph si sarebbe sciolto tra le sue braccia, pregandolo per avere qualcosa in più. Visto quanto era stato irritante tutto il giorno, avrebbe anche potuto vendicarsi. Ma in fondo Joseph era ferito, prendersi gioco di lui in quel momento era fin troppo crudele.

Caesar avvolse le labbra attorno alla sua punta, per poi scendere lentamente. Cominciò a succhiare il suo membro con movimenti lenti, la mano che stringeva la base con forza, massaggiandola a ritmo.
Joseph, come sempre, non era per niente in grado di stare zitto. Lasciava piccoli mugolii, intervallati da mezze parole e complimenti sconnessi nei confronti del compagno. Allungò una mano tra i capelli biondi dell'italiano, senza premerlo, semplicemente carezzando i suoi capelli, con una delicatezza che a prima vista poteva non sembrare la sua prima qualità.

Quando Joseph si avvicinò al limite, tentò di avvertire Caesar tirando un poco i suoi capelli. L'italiano, in risposta, scese meglio sul suo membro, succhiandolo con più forza, fino a sentirlo venire nella propria bocca. Joseph respirava pesante, e tremava ancora quando Caesar si rialzò, un sorrisetto soddisfatto sul volto, pulendosi l'angolo della bocca con il dorso della mano. Joseph deglutì rumorosamente.

" G-Grazie, Caesar. "

" Non te la tiri più così tanto adesso, eh? Beh, figurati, Joestar. Ma se la prossima volta che ti fai male ti lamenti di nuovo così tanto, giuro che ti lascio alle cure di Lisa Lisa. "

Joseph sbiancò visibilmente. Caesar decise che probabilmente aveva spiegato più che chiaramente come stavano le cose. Diede una pacca sulla spalla a Joseph, che sembrava ancora scosso a quella idea.
" Mi raccomando, dormi bene. Non vorrei che il tuo prossimo infortunio capiti troppo presto... "


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