You can always count of friends
Mar. 9th, 2019 01:28 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: JoJo's Bizzarre Adventures
Personaggi: Toshikazu Hazamada, Josuke Higashikata
Rating: Safe
Wordcount: 1108
Iniziativa: CowT 9 - Settimana 4; Cadere e farsi male
" Allora Josuke, mi puoi aiutare sì o no?! "
Josuke sbuffò rumorosamente, guardando Hazamada con aria poco convinta. Il ragazzo era spaventato a morte, visto ciò che era successo l'ultima volta che aveva avuto a che fare con Higashikata, ma non poteva fare altro. Aveva le mani grondanti di sangue a causa della botta che aveva preso cadendo dalla sedia, il naso gli faceva malissimo, ma se fosse andato in infermeria gli avrebbero chiesto cosa era successo, e... Non era mai stato bravo a mentire, insomma... Beh, aveva i suoi buoni motivi per non andarci. Quindi, l'unica opzione che gli rimaneva era Higashikata e il suo Crazy Diamond. Sapeva che non sarebbe stato facile convincerlo, ma sperava nel buon cuore del ragazzo. Evidentemente, aveva riposto le sue speranze nella persona sbagliata.
" E perché dovrei aiutarti, esattamente?! Come diavolo hai fatto romperti il naso, uh?! Stavi cercando di rubare qualcosa dal laboratorio di fotografia?! O stavi pedinando una delle ragazze più grandi e ti sei preso un pugno sul naso? "
Josuke non sembrava affatto preoccupato del sangue che gli sporcava le dita, anzi, sembrava quasi divertito. Hazamada borbottò a bassa voce, cercando disperatamente un fazzoletto nella giacca, ma finendo solo per sporcarsi di sangue la divisa. Accidenti, le cose stavano andando sempre peggio. Meno male che era scura, almeno.
" Per favore! Non ti chiedo mai nulla, fammi solo questo favore! Senti, non voglio dire cosa è successo, okay?! Altrimenti sarei andato in infermeria. Ma non posso! Aiutami! "
Si lamentò ancora, la voce resa più nasale dal sangue che gli tappava le narici. Josuke incrociò le braccia, e assunse un'aria particolarmente pensierosa. Alzò una mano ad aggiustarsi i capelli, per poi guardarlo di nuovo. Sembrava aver preso una decisione, così Hazamada si avvicinò di un passo, speranzoso.
" E va bene, e va bene. Ma devi comprarmi il pranzo per i prossimi due mesi. "
Hazamada spalancò gli occhi.
" Cosa?! Josuke dove diavolo li trovo i soldi per pagare il pranzo doppio per due mesi?! Dovrò saltarlo io! "
Josuke sbuffò.
" Beh, ti farebbe bene perdere qualche kilo. "
Commentò con un sorrisino. Hazamada ringhiò a bassa voce, mentre cercava di tamponare con il fazzoletto che era finalmente riuscito a trovare. Come era possibile che uno stand in grado di aiutare gli altri come Crazy Diamond fosse capitato proprio ad una persona egoista come Josuke?!
" Non dire stronzate! Lo sai che non posso non mangiare pranzo per due mesi! Andiamo, chiedimi qualcosa di più fattibile, per favore! "
" Beh, te l'ho detto. Se mi dici cosa è successo, magari ci penserò. "
Hazamada lo guardò ancora, spaventato. Non poteva dirglielo! Era imbarazzante! Dubitava, però, che quella motivazione potesse essere accettabile per Josuke. Era praticamente obbligato a dirglielo, ora. Insomma, non poteva andare a casa con il naso rotto, e non poteva andare in infermeria, e da solo non sarebbe di certo riuscito a nascondere i segni della botta che aveva preso.
Arrossì violentemente, e si voltò di colpo dall'altra parte, dando le spalle a Josuke. Non riusciva a guardarlo in faccia.
" E va bene! Va bene, smettila! Te lo dirò. Ma devi giurare di non dirlo a nessuno! "
" Okay, okay. Non ti agitare. Prometto. "
Hazamada sospirò pesantemente, la mano che ancora premeva il fazzoletto.
" Allora... Hai presente la palestra, no? Ecco, ho scoperto che.... Devi sapere che nel bagno maschile c'è una piccola finestrella, in alto. nell'ultima cabina in fondo. È una finestrella di servizio, che da sullo spogliatoio femminile, subito di fianco. Un ragazzo di terza mi ha detto che da lì si potevano vedere le ragazze che si spogliavano per andare in palestra, così ho deciso di provare a vedere se era vero. Ho aspettato che tutti uscissero dal bagno, poi ho preso una sedia e mi ci sono messo in piedi sopra. Però non bastava, perché la finestrella è in alto, così sono andato nell'aula vicino, che era vuota, e ho preso un'altra sedia. L'ho messa sopra la prima, e finalmente sono riuscito ad essere abbastanza in alto. E... Insomma, il punto è che non sono proprio un ingegnere. Ero concentrato a guardare le ragazze, e non mi sono accorto che il piede della sedia di sopra stava scivolando. La sedia è caduta e io sono caduto con lei, e ho battuto il naso contro lo stipite della porta. "
Raccontò velocemente il ragazzo. Alla fine, rimase in silenzio qualche secondo, aspettando una reazione. Che ovviamente non tardò ad arrivare.
Josuke scoppiò a ridere, divertito, e continuò per parecchi secondi. Hazamada si girò verso di lui, rosso in volto.
" Smettila di ridere! Non è divertente! "
Si lamentò, cercando di nascondere di nuovo il suo imbarazzo. Josuke, però, era impietoso.
" Sì che è divertente! E non solo, te lo meriti anche. Così impari a cercare di spiare le ragazze. Possibile che non hai ancora capito che è una pessima idea e che soprattutto non è per nulla giusto nei loro confronti! "
" Ma non volevo fare nulla di male! Ero solo curioso! "
Josuke lo guardò male, e Hazamada si fece ancora più piccolo del normale quando Crazy Diamond uscì al suo fianco, l'espressione sul suo volto ancora più minacciosa di quella del suo portatore.
" Se vengo a scoprire che hai fatto di nuovo qualcosa di simile, vengo a romperti il naso personalmente. E forse non solo quello. Sono stato abbastanza chiaro? "
Hazamada mugolò appena, ma annuì velocemente con la testa. Crazy Diamond si fece avanti, e lui tolse il fazzoletto davanti alla faccia, e chiusi gli occhi, forte, sperando nella buona volontà di Josuke. Non che si fidasse particolarmente.
Pochi secondi, e Josuke lasciò un verso soddisfatto.
" Ecco fatto. "
Hazamada riaprì gli occhi, e si tocco il naso, di nuovo integro e soprattutto non sporco ovunque di sangue. C'era qualche rimasuglio di quello di prima, ma almeno aveva smesso di uscire.
" Grazie Josuke! Grazie! "
Josuke sbuffò appena e incrociò le braccia.
" Te l'ho detto. Niente più trovate come questa. Sono stato chiaro? "
"Sì, certo! Allora, cosa... Cosa vuoi in cambio? "
Josuke si voltò, per poi dirigersi verso la porta senza dire nulla.
" Tu fai il bravo, e io sarò a posto così. "
Disse solo, alla fine. Hazamada allargò un sorrisone, per poi annuire ancora una volta. Alla fine, Josuke non era poi così male. Faceva sempre lo spaccone, ma alla fine aiutava sempre gli altri.
O almeno, quasi sempre.
Di certo, Hazamada non aveva alcuna intenzione di scoprire cosa sarebbe successo se non avesse mantenuto la parola data.
Personaggi: Toshikazu Hazamada, Josuke Higashikata
Rating: Safe
Wordcount: 1108
Iniziativa: CowT 9 - Settimana 4; Cadere e farsi male
" Allora Josuke, mi puoi aiutare sì o no?! "
Josuke sbuffò rumorosamente, guardando Hazamada con aria poco convinta. Il ragazzo era spaventato a morte, visto ciò che era successo l'ultima volta che aveva avuto a che fare con Higashikata, ma non poteva fare altro. Aveva le mani grondanti di sangue a causa della botta che aveva preso cadendo dalla sedia, il naso gli faceva malissimo, ma se fosse andato in infermeria gli avrebbero chiesto cosa era successo, e... Non era mai stato bravo a mentire, insomma... Beh, aveva i suoi buoni motivi per non andarci. Quindi, l'unica opzione che gli rimaneva era Higashikata e il suo Crazy Diamond. Sapeva che non sarebbe stato facile convincerlo, ma sperava nel buon cuore del ragazzo. Evidentemente, aveva riposto le sue speranze nella persona sbagliata.
" E perché dovrei aiutarti, esattamente?! Come diavolo hai fatto romperti il naso, uh?! Stavi cercando di rubare qualcosa dal laboratorio di fotografia?! O stavi pedinando una delle ragazze più grandi e ti sei preso un pugno sul naso? "
Josuke non sembrava affatto preoccupato del sangue che gli sporcava le dita, anzi, sembrava quasi divertito. Hazamada borbottò a bassa voce, cercando disperatamente un fazzoletto nella giacca, ma finendo solo per sporcarsi di sangue la divisa. Accidenti, le cose stavano andando sempre peggio. Meno male che era scura, almeno.
" Per favore! Non ti chiedo mai nulla, fammi solo questo favore! Senti, non voglio dire cosa è successo, okay?! Altrimenti sarei andato in infermeria. Ma non posso! Aiutami! "
Si lamentò ancora, la voce resa più nasale dal sangue che gli tappava le narici. Josuke incrociò le braccia, e assunse un'aria particolarmente pensierosa. Alzò una mano ad aggiustarsi i capelli, per poi guardarlo di nuovo. Sembrava aver preso una decisione, così Hazamada si avvicinò di un passo, speranzoso.
" E va bene, e va bene. Ma devi comprarmi il pranzo per i prossimi due mesi. "
Hazamada spalancò gli occhi.
" Cosa?! Josuke dove diavolo li trovo i soldi per pagare il pranzo doppio per due mesi?! Dovrò saltarlo io! "
Josuke sbuffò.
" Beh, ti farebbe bene perdere qualche kilo. "
Commentò con un sorrisino. Hazamada ringhiò a bassa voce, mentre cercava di tamponare con il fazzoletto che era finalmente riuscito a trovare. Come era possibile che uno stand in grado di aiutare gli altri come Crazy Diamond fosse capitato proprio ad una persona egoista come Josuke?!
" Non dire stronzate! Lo sai che non posso non mangiare pranzo per due mesi! Andiamo, chiedimi qualcosa di più fattibile, per favore! "
" Beh, te l'ho detto. Se mi dici cosa è successo, magari ci penserò. "
Hazamada lo guardò ancora, spaventato. Non poteva dirglielo! Era imbarazzante! Dubitava, però, che quella motivazione potesse essere accettabile per Josuke. Era praticamente obbligato a dirglielo, ora. Insomma, non poteva andare a casa con il naso rotto, e non poteva andare in infermeria, e da solo non sarebbe di certo riuscito a nascondere i segni della botta che aveva preso.
Arrossì violentemente, e si voltò di colpo dall'altra parte, dando le spalle a Josuke. Non riusciva a guardarlo in faccia.
" E va bene! Va bene, smettila! Te lo dirò. Ma devi giurare di non dirlo a nessuno! "
" Okay, okay. Non ti agitare. Prometto. "
Hazamada sospirò pesantemente, la mano che ancora premeva il fazzoletto.
" Allora... Hai presente la palestra, no? Ecco, ho scoperto che.... Devi sapere che nel bagno maschile c'è una piccola finestrella, in alto. nell'ultima cabina in fondo. È una finestrella di servizio, che da sullo spogliatoio femminile, subito di fianco. Un ragazzo di terza mi ha detto che da lì si potevano vedere le ragazze che si spogliavano per andare in palestra, così ho deciso di provare a vedere se era vero. Ho aspettato che tutti uscissero dal bagno, poi ho preso una sedia e mi ci sono messo in piedi sopra. Però non bastava, perché la finestrella è in alto, così sono andato nell'aula vicino, che era vuota, e ho preso un'altra sedia. L'ho messa sopra la prima, e finalmente sono riuscito ad essere abbastanza in alto. E... Insomma, il punto è che non sono proprio un ingegnere. Ero concentrato a guardare le ragazze, e non mi sono accorto che il piede della sedia di sopra stava scivolando. La sedia è caduta e io sono caduto con lei, e ho battuto il naso contro lo stipite della porta. "
Raccontò velocemente il ragazzo. Alla fine, rimase in silenzio qualche secondo, aspettando una reazione. Che ovviamente non tardò ad arrivare.
Josuke scoppiò a ridere, divertito, e continuò per parecchi secondi. Hazamada si girò verso di lui, rosso in volto.
" Smettila di ridere! Non è divertente! "
Si lamentò, cercando di nascondere di nuovo il suo imbarazzo. Josuke, però, era impietoso.
" Sì che è divertente! E non solo, te lo meriti anche. Così impari a cercare di spiare le ragazze. Possibile che non hai ancora capito che è una pessima idea e che soprattutto non è per nulla giusto nei loro confronti! "
" Ma non volevo fare nulla di male! Ero solo curioso! "
Josuke lo guardò male, e Hazamada si fece ancora più piccolo del normale quando Crazy Diamond uscì al suo fianco, l'espressione sul suo volto ancora più minacciosa di quella del suo portatore.
" Se vengo a scoprire che hai fatto di nuovo qualcosa di simile, vengo a romperti il naso personalmente. E forse non solo quello. Sono stato abbastanza chiaro? "
Hazamada mugolò appena, ma annuì velocemente con la testa. Crazy Diamond si fece avanti, e lui tolse il fazzoletto davanti alla faccia, e chiusi gli occhi, forte, sperando nella buona volontà di Josuke. Non che si fidasse particolarmente.
Pochi secondi, e Josuke lasciò un verso soddisfatto.
" Ecco fatto. "
Hazamada riaprì gli occhi, e si tocco il naso, di nuovo integro e soprattutto non sporco ovunque di sangue. C'era qualche rimasuglio di quello di prima, ma almeno aveva smesso di uscire.
" Grazie Josuke! Grazie! "
Josuke sbuffò appena e incrociò le braccia.
" Te l'ho detto. Niente più trovate come questa. Sono stato chiaro? "
"Sì, certo! Allora, cosa... Cosa vuoi in cambio? "
Josuke si voltò, per poi dirigersi verso la porta senza dire nulla.
" Tu fai il bravo, e io sarò a posto così. "
Disse solo, alla fine. Hazamada allargò un sorrisone, per poi annuire ancora una volta. Alla fine, Josuke non era poi così male. Faceva sempre lo spaccone, ma alla fine aiutava sempre gli altri.
O almeno, quasi sempre.
Di certo, Hazamada non aveva alcuna intenzione di scoprire cosa sarebbe successo se non avesse mantenuto la parola data.